Banner-statico_2537x320.jpg
Scuole speciali, addio: perché lo abbiamo fatto

Scuole speciali, addio: perché lo abbiamo fatto

Il punto della presidente della SipeS e prof. UniMc Catia Giaconi sulla rivista VITA
2024-05-06T16:09:00+02:00

«Nel 1977 l'Italia ha abbandonato scuole speciali e classi differenziali, per una scuola inclusiva. Le ragioni di quella scelta valgono anche oggi. Con un'attenzione: "Nell'inclusione non c'è una ricetta buona per tutti i contesti: quello è solo il primo step, l'inserimento". In dialogo con Catia Giaconi, presidente della Società italiana di pedagogia speciale»

Su VITA, rivista di innovazione sociale, Catia Giaconi, presidente della SipeS, prorettrice vicaria di UniMc, docente di didattica e pedagogia speciale al Dipartimento di Scienze della formazione, dei beni culturali e del turismo, fa il punto sul percorso che ha portato l'Italia ad abolire le scuole speciali e le classi differenziali realizzate negli anni Sessanta per accogliere alunni con disabilità fisiche, mentali o di apprendimento e socializzazione.

«Il primo motivo è dare attuazione all’articolo 3 della Costituzione, che dice tutti i cittadini hanno pari dignità e sono uguali di fronte alla legge».

Leggi l'articolo completo

Ultimo aggiornamento  2024/05/16 15:58:15 GMT+2

5x1000

Sostieni l'Università di Macerata
Sostieni i giovani e il territorio

PERCHÈ DONARE

Con il tuo 5 x1000 puoi sostenere i servizi
per il benessere e la vita comunitaria
delle studentesse e degli studenti

COME DONARE

Apponi la tua firma nel riquadro
"Finanziamento della ricerca scientifica e della
Università" e indica questo codice fiscale
00177050432