RADIODANTE: un viaggio sonoro nei versi del poeta
di Martina Veneri
Emanuele di Silvestro, 25 anni, è un giovane laureando in Filologia moderna presso l’Università di Macerata, allievo della prof. Laura Melosi, oltre che un grande appassionato di Dante Alighieri. È stato chiamato a collaborare al progetto radiofonico RADIO DANTE, podcast ideato da Francesca Fini su commissione dell’istituto culturale di Tirana e RadioMi in occasione del 700esimo anniversario della morte del vate fiorentino. Francesca Fini è un’artista interdisciplinare la cui ricerca spazia dalla videoarte al documentario sperimentale, dal teatro alla performance art, dalle arti digitali all’installazione pittorica.
Di cosa tratta nello specifico il programma radiofonico su Dante Alighieri?
Il podcast si compone di ventuno episodi radiofonici, numero che intenzionalmente rimanda alla ricorrenza dantesca di quest’anno. In ogni puntata del programma vengono accoppiati due componimenti poetici, per lo più danteschi, che sempre dialogano tra loro per tematica o cronologia. Tra le forme metriche selezionate, spiccano i sonetti, ma non mancano ballate, una sestina lirica ed una canzone. Inoltre, per favorire la fruizione del programma ad un pubblico più vasto possibile, ciascun episodio è corredato dalle parafrasi delle relative poesie che incorpora, così come di una breve introduzione generale che precede le letture. Tutto ciò, una volta trasmesso dall’emittente Radio Mi (con due episodi ogni lunedì, alle ore 11 e 13, e repliche alle 16 e alle 18), verrà di volta in volta caricato sul sito www.radio-dante.com.
Come mai proprio questa tematica?
Sin dalla sua ideazione, Radio Dante era intenzionata a diffondere versi danteschi che non rimandassero alla Commedia. Si è deciso, insomma, di spaziare attraverso la produzione delle Rime del poeta, un panorama poetico variegato che spesso si ignora. Per questa ragione, mantenendo comunque saldi alcuni componimenti imprescindibili e famosi (specie quelli inseriti nella Vita nuova), molti episodi sono stati strutturati a partire da poesie meno note ma importanti.
Com’è stata la collaborazione con il resto della squadra?
Ѐ stato appagante interagire con tutto il gruppo di lavoro, seppur -per forza di cose- in maniera telematica. Ho conosciuto persone determinate e competenti, sempre disposte ad ascoltarmi su temi e questioni di carattere dantesco.
Com’è stata complessivamente questa esperienza?
Sono stati mesi intensi di lavoro. Il primo compito che mi veniva richiesto prevedeva la selezione di quasi quaranta componimenti danteschi da accoppiare (tranne che nei casi della sestina lirica e della canzone) in modo tale da poter essere eseguiti in un determinato limite di episodi radiofonici. In aggiunta, ho anche suggerito di selezionare alcuni testi relativi ad autori che instaurando con Dante una corrispondenza poetica: Guido Cavalcanti, Dante da Maiano, Forese Donati e Cino da Pistoia. Così facendo, credo di essere riuscito a rappresentare varie tappe della vita e della poetica dell’autore, organizzando le sue rime secondo un percorso insieme cronologico e tematico. In seguito, conclusa la fase della scelta delle poesie, è subentrata quella della loro spiegazione, contestualizzazione, e anche della loro pronuncia nei confronti dei bravissimi attori che li avrebbero interpretati (gli ormai cari Daniele Sirotti e Daniela Cavallini), tutto mediante una fitta serie di incontri virtuali. I meravigliosi sound design e missaggio, invece, sono opera della maestria di Boris Riccardo D’Agostino. In corso d’opera, poi, come accennato, mi sono stati affidati due ulteriori incarichi: redigere l’introduzione per ogni singolo episodio ed approntare una prima stesura della parafrasi di tutte le poesie.
Come pensi di proseguire gli studi?
All’altezza del quindicesimo canto dell’Inferno, Dante fa dire al suo maestro Brunetto Latini «Se tu segui tua stella/ non puoi fallire a glorioso porto». Ebbene, io non pretendo che sia glorioso, ma in un porto vorrei almeno sbarcare.
Quali sono le tue ambizioni?
Sicuramente uno dei primi obiettivi è l’insegnamento. D’altra parte, però, non potrò smettere di continuare a coltivare la passione e lo studio per Dante, cogliendo sempre le opportunità che mi vengono offerte. Per di più, non posso nascondere di nutrire una minima speranza, quale quella di poter continuare in qualche modo i miei studi, e chissà che questo non possa avvenire sotto gli auspici dell’anno dantesco.
Grazie Emanuele, ti auguriamo buona fortuna per tutti i tuoi progetti!