Qual è il contributo delle Università allo sviluppo locale?
In occasione della European Week of Regions and Cities, l’Università di Macerata ha portato il proprio contributo alla discussione relativa alle prospettive e strategie di sviluppo sostenibile per le comunità locali nel post-COVID. I modelli di cambiamento proposti risultano in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 dell’ONU e dei principi cardine dell’European Green Deal.
Il Prof. Alessio Cavicchi, docente di Economia Agraria al Dipartimento di Scienze della Formazione, Beni Culturali e Turismo, ha partecipato come keynote speaker alla sessione del 14 ottobre, moderata da Katerina Ciampi Stancova, del Joint Research Centre.
“Le risorse ambientali, il cambiamento climatico come anche i sistemi alimentari sostenibili - afferma la Stancova - sono aspetti di fondamentale importanza per le comunità locali: formazione di qualità e partnership internazionali rendono possibile un cambiamento di sistema".
Al centro della discussione il tema della Strategia di Specializzazione Intelligente (S3), al servizio della sostenibilità nell’ottica della cooperazione internazionale tra Paesi e regioni e finalizzata alla creazione di nuove catene di valore, all’attivazione di investimenti internazionali, alla condivisione di infrastrutture, conoscenza e competenze scientifiche, tecnologiche e per l’innovazione.
Nel suo intervento, il prof. Cavicchi si è concentrato sul caso del progetto RE-ACT - Self-reflection Tools for Smart Universities Acting Regionally, co-finanziato dal programma ERASMUS+, nel quale è attualmente impegnato insieme al suo team di ricerca. Si tratta di un progetto che intende testare e migliorare gli strumenti di autovalutazione ed autoriflessione per le università, e tra questi, in particolare, HEINNOVATE. Obiettivo generale del progetto è quello di implementare strategie di ricerca e innovazione finalizzate al miglioramento del sistema di innovazione regionale per la specializzazione intelligente (RIS3).
La domanda che ci si pone è: in che modo le università contribuiscono allo sviluppo sostenibile e all’innovazione a livello locale? Quanto sono coinvolte nei propri contesti e con gli attori dell’industria, del pubblico e della società civile? UniMc lavorerà a stretto contatto con gli altri Atenei marchigiani e con le autorità regionali per individuare insieme delle linee di indirizzo che consentano di rendere più efficiente l’utilizzo dei fondi strutturali della prossima programmazione 2021-2027.
A far parte del consorzio, oltre Macerata, altre quattro università: Porto Business School (Portogallo), Corvinus University of Budapest (Ungheria), Technical University of Kosice (Slovacchia), Babes-Bolyai University (Romania) ed il SERN – Startup Europe Regions Network (Bruxelles).
La prima fase del progetto prevede diverse attività: un approfondimento teorico su RIS3 ed S3, con speciale focus sui concetti di università smart ed entrepreneurial; l’utilizzo della tecnica di ricerca Delphi, in tre round, per indagare ed arrivare al consenso sulla percezione del ruolo giocato dalle università nelle strategie di innovazione regionali e sugli ambiti di applicazione e possibilità di miglioramento di HEINNOVATE. Sono chiamati a rispondere, esperti di RIS3 e di HEINNOVATE a livello nazionale e regionale dei vari Paesi partner; interviste ad autorità pubbliche, regionali e nazionali, coinvolte in RIS3, su tematiche comuni a quelle trattate nella Delphi; l’organizzazione di workshops di validazione con stakeholder provenienti da vari ambiti, basati sui risultati delle ricerche effettuate. Il tutto confluirà nella stesura delle linee guida di HEINNOVATE per RIS3, per poi procedere agli step successivi del progetto.