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Giovani che non studiano e non lavorano al centro dell’attenzione

Giovani che non studiano e non lavorano al centro dell’attenzione

Al via il progetto NEET.LESS: i primi risultati del gruppo di ricerca UniMc
2024-01-26T17:17:00+01:00

Sono iniziati i lavori per NEET.LESS, progetto dei Comuni di Macerata (capofila) e di Recanati che risponde all’avviso pubblico “Link! Connettiamo i giovani al futuro” della presidenza del Consiglio dei Ministri in collaborazione con Anci.

Al netto delle differenze tra paesi, dovute a fattori socio-economici e territoriali, la  definizione di NEET ha come costante quella di essere la condizione di persona non coinvolta in percorsi educativi, formativi e lavorativi.  In Europa l’età è fissata tra i 15 e i 29 anni, mentre in Italia la fascia si allunga fino ai 34 anni, anche in relazione alla complessa condizione in cui versa il mercato del lavoro a livello nazionale.

Neet.Less si propone di creare un sistema integrato di azioni e strumenti che permetta da un lato una migliore comprensione del fenomeno NEET, dall’altro di intercettare con maggiore efficacia i giovani neet, al fine di fornire la possibilità di accedere alle opportunità a loro dedicate, supportando la transizione dal mondo scolastico/universitario a quello lavorativo e stimolando la partecipazione attiva.

A curare la prima fase del progetto è l’Università di Macerata, con un gruppo di ricerca supervisionato dalla professoressa Paola Nicolini, che ha come scopo quello di fornire un quadro più definito del fenomeno NEET a livello territoriale e aiuti a progettare le successive attività previste. Le metodologie utilizzate sono partite da una raccolta di testi e articoli utili a definire e delimitare le caratteristiche del target di riferimento e un catalogo delle buone pratiche già realizzate. È stata inoltre realizzata un’analisi di dati quantitativi disponibili da fonti statistiche europee, nazionali e locali, per dare una delimitazione al fenomeno.  Seguiranno interviste ai portatori di interesse, questionari rivolti ai giovani del territorio, fino a realizzare eventi pubblici di condivisione dei risultati della ricerca.

Tra il 2019 e il 2021 - secondo le analisi di Eurostat - l’Italia presenta la più alta percentuale di NEET dell’Unione Europea, e nel 2022 è seconda solo alla Romania. Nel terzo trimestre del 2023, i NEET sul territorio nazionale sono complessivamente 2 milioni, con una prevalenza femminile.

Tra coloro che rientrano in questa categoria vanno sicuramente distinti i disoccupati, ovvero coloro che non hanno un lavoro ma hanno attivamente svolto almeno un’azione di ricerca negli ultimi 30 giorni e sono disponibili ad accettare un’offerta di lavoro entro due settimane dalla rilevazione, e gli inattivi, che sono coloro che – scoraggiati - non sono più alla ricerca di un impiego. Ciononostante, il lavoro viene principalmente ricercato attraverso il passaparola con amici e parenti, e sono pochi coloro che si rivolgono ai Centri per l’Impiego per il servizio di orientamento professionale (il dato nazionale del 2020 è di solo il 6% sul totale).

A influire sulla condizione di NEET, come rivelano le ricerche, sono inoltre anche altri fattori. Tra questi il territorio (non solo nell’asse nord sud, ma anche tra province o tra piccoli centri e metropoli), l’età, la cittadinanza, titolo di studio e il genere.

Su quest’ultimo aspetto si nota come i NEET inattivi siano in prevalenza donne, in molti casi per via di impedimenti dovuti a responsabilità familiari e incarichi di cura, il che mostra come permanga la difficoltà nel conciliare la formazione e il lavoro con le responsabilità familiari, e come sia più complesso per le donne entrare – o reinserirsi – nel mercato del lavoro o nei percorsi d’istruzione.

Il gruppo di ricerca, inoltre, ha cercato di raccogliere e analizzare alcune buone pratiche già in atto a livello nazionale o nei vari territori per intercettare delle azioni virtuose che, rielaborate in base alle specificità dei comuni investiti nel progetto, possano fungere da base per l’attivazione di politiche attive e attività specifiche da parte degli enti e delle associazioni partners per la prevenzione e il contrasto al fenomeno NEET.           

Dopo la fase di studio più generale, il lavoro continua e si cala sempre di più nelle aree territoriali interessate: già in programma la costruzione di un questionario per i giovani e le giovani del territorio, e le interviste a coloro che quotidianamente si trovano a contatto con il target NEET.

Image by teksomolika on Freepik

Ultimo aggiornamento  2024/05/16 15:58:12 GMT+2

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