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Natale 2025, il saluto del Rettore

Natale 2025, il saluto del Rettore

"L’università vive di persone. E le persone sono volti, energie, intelligenze e anche fragilità. E le persone sono la ragione stessa per cui questa istituzione esiste".
2025-12-17T17:06:10+01:00

Si riporta di seguito il discorso del rettore John McCourt in occasione dello scambio di auguri con la comunità universitaria (17 dicembre 2025, Polo Pantaleoni).

Care colleghe, cari colleghi,
care studentesse e cari studenti,

Come di consueto, ci ritroviamo oggi per il nostro scambio di auguri: un momento semplice, ma significativo. È un’occasione per dire grazie e per riconoscerci, anche solo per qualche minuto, per ciò che siamo davvero: una comunità di lavoro, di studio e di responsabilità condivise.

Desidero ringraziare tutte e tutti: le colleghe e i colleghi del personale tecnico-amministrativo e bibliotecario, le docenti e i docenti, le ricercatrici e i ricercatori, e i rappresentanti degli studenti. Ogni giorno, con il vostro impegno e il vostro lavoro, contribuite a far vivere e funzionare il nostro Ateneo, a beneficio delle nostre studentesse e dei nostri studenti.

Grazie per l’impegno costante, per la dedizione, per la pazienza, per la passione.
Grazie a chi insegna e fa ricerca; a chi garantisce ogni giorno il complesso funzionamento dell’Ateneo; a chi studia, si forma, chiede qualità e spesso ci costringe – giustamente – a essere migliori.

L’università vive di persone. E le persone non sono mai “pratiche”, “numeri”, “categorie”: sono volti, energie, intelligenze e anche fragilità. E le persone sono la ragione stessa per cui questa istituzione esiste.

È stato un anno intenso, a tratti faticoso, ma anche ricco di risultati importanti: abbiamo portato avanti progetti ambiziosi, consolidato relazioni istituzionali soprattutto all’interno di ERUA, avviato nuovi percorsi e mostrato ancora una volta che il nostro Ateneo sa affrontare le sfide con creatività e determinazione. È partita la riorganizzazione: molte cose hanno funzionato bene, altre meno bene. Dobbiamo perfezionarla ancora con il vostro aiuto e la vostra cooperazione, dialogando e cercando di raggiungere insieme soluzioni convincenti. Le sfide sono tante e in costante evoluzione.

Non voglio nascondere le difficoltà: viviamo tutti, come istituzione e come persone, gli effetti di un imbarbarimento della politica e della vita democratica, in cui regole che davamo più o meno per scontate non sembrano reggere più. Viviamo un tempo in cui il confronto pubblico si è spesso impoverito: si alzano i toni, si riducono i problemi a slogan, si prova a sostituire la complessità con l’aggressività.

Cerchiamo inoltre di gestire un momento economico difficilissimo per tutto il sistema universitario, come lo è anche per molte famiglie. Affrontiamo costi crescenti e non comprimibili, vincoli e scadenze che pesano sulla gestione quotidiana.

Ma cerchiamo di guardare avanti, credendo fermamente nei nostri valori e credendo che la trasparenza sia una forma di rispetto verso chi lavora con noi e studia con noi. Le difficoltà che stiamo affrontando con il passaggio al nuovo Piano Strategico e con il bilancio preventivo – approvato ieri in Senato e da approvare venerdì in CdA – non si aggirano: si attraversano, insieme. Non come documenti “da cassetto”, ma come una bussola: poche priorità chiare, coerenza nelle scelte, e un’idea semplice ma esigente di qualità.

C’è una frase in lingua gaelica che mi piace molto: “Ní neart go cur le chéile” – “there’s no strength without unity”: non c’è forza senza unità. Non c’è forza senza un senso condiviso delle difficoltà da affrontare e senza la volontà comune di attraversarle insieme. Questo non significa essere sempre d’accordo su tutto: significa riconoscere e rispettare il pensiero altrui, nella consapevolezza che, da parte di tutti, c’è la volontà di cercare soluzioni e di affrontare i problemi nel modo migliore.

Il Natale è una festa che appartiene a molti significati diversi. È, certo, una festa cristiana, cattolica, ma affonda le sue radici anche nelle antiche feste della luce, nate per contrastare il buio dell’inverno, per ricordarci che anche nelle notti più lunghe esiste una luce che ritorna.

E mentre viviamo questo tempo di attesa, guardiamo a un mondo attraversato da guerre, distruzioni, sofferenze che ci sembrano senza fine. Vediamo giovani cui viene tolta la possibilità di sperare, di studiare, di sognare.

Per questo, aver accolto nelle ultime settimane cinque studentesse e studenti provenienti dalla Palestina ha avuto per noi un valore particolare. Proprio oggi ho ricevuto Motaz Aladam, l’ultimo dei cinque ad arrivare – in questo caso da Hebron, in Cisgiordania.

Questi giovani iniziano con noi un percorso che avrebbero dovuto – e meritato – compiere nella loro terra, nelle loro università, nelle loro case. Ma le loro università e in molti casi, le loro case non esistono più. Oggi li accogliamo qui, come parte della nostra comunità. La loro presenza è un monito: non dobbiamo perdere di vista né la ricchezza e la forza, né la fragilità della nostra civiltà e della nostra quotidianità. E questo ci ricorda, nel modo più concreto, che l’università serve quando apre porte, quando protegge, quando offre futuro.

Uno di loro, il giovane poeta Haidar al-Ghazali, ventunenne di Gaza ha scritto versi che parlano anche a noi, oggi:

Perché non diventiamo un solo mondo?
Perché non cresciamo insieme?

Insegnate ai vostri figli
che il corpo della terra è uno,
che i confini della terra sono un'invenzione.

Sono parole che nascono dal buio di una terra ferita, ma indicano con forza una direzione: un solo mondo, una sola terra, confini come invenzione umana. In un’università questo messaggio risuona in modo particolare: la conoscenza non ha confini e, ogni volta che accogliamo uno studente o una studentessa da lontano, proviamo a dare un piccolo contributo a quel “crescere insieme” che Haidar invoca.

Credo che sia questo, in fondo, il desiderio più profondo che ci unisce: poter crescere insieme, nonostante le difficoltà, nonostante il buio, provando a essere, per qualcun altro, un pezzo di luce.

Il Natale è un tempo bellissimo per molti bambini, per molte famiglie, per chi può vivere momenti di vicinanza e calore. Ma è anche un periodo difficile per molte persone: per chi ha familiari lontani, per chi vive un momento di fragilità, per chi ha un familiare che sta male, per chi porta un lutto recente, per chi fatica. Vorrei che il nostro pensiero andasse anche a loro.

Vi ringrazio, di cuore, per ciò che siete e per ciò che fate. Il 2026 porterà novità importanti per il nostro Ateneo: l’apertura del nuovo sportello per gli studenti all’interno dell’ex Banca d’Italia e, a seguire, l’inaugurazione della nuova residenza per studentesse e studenti e del nuovo Centro Sportivo Universitario.

Per il prossimo anno accademico l’Università di Macerata ha proposto l’attivazione di tre nuovi corsi di laurea: un corso triennale in Scienze motorie, con particolare attenzione agli aspetti ludico-ricreativi e al benessere psicofisico, e con un focus sull’introduzione alla pratica sportiva di persone con disabilità, anziani e persone che vivono situazioni di disagio sociale; una laurea magistrale in Archiviazione digitale, in linea con l’evoluzione delle professioni nei settori culturali e documentali, forte dell’esperienza maturata in questo ambito attraverso uno dei master di maggior successo proposti dall’Ateneo negli ultimi diciannove anni; e un corso internazionale a titolo congiunto sui temi dell’immigrazione, con i partner dell’alleanza europea ERUA, che andrà a rafforzare un’offerta già ricca, composta da otto corsi a doppio o multiplo titolo e tre corsi interamente in lingua inglese.

Ci aspetta un anno impegnativo, ma che promette nuove soddisfazioni: lo affronteremo con realismo, fiducia e ottimismo.

Vi auguro un Natale di serenità, di pace e di luce, da vivere con le vostre famiglie e con le persone a voi care. E auguro al nostro Ateneo un anno nuovo di coraggio, consapevolezza, collaborazione, coesione e crescita.

Buon Natale e buon Anno Nuovo a tutte e a tutti.

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Ultimo aggiornamento  2025/12/17 17:06:10 GMT+1

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