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Monumento ad A. Gentili in San Ginesio

Schizzo Monumento A. Gentili Relazione Giuseppe Guastalla Relazione Giuseppe Guastalla Relazione Giuseppe Guastalla

Relazione del progetto per il Monumento ad Alberico Gentili in Sanginesio presentata a concorso dallo scultore Giuseppe Guastalla, Roma 11 dicembre 1905, nella riproduzione curata dal CISG per il Centenario 2008

 

Bozzetto Monumento A. Gentili Programma inaugurazione n1908 Foto d'epoca

Bozzetto definitivo del monumento             Programma delle celebrazioni 1908 e foto d'epoca del monumento

 

Corteo celebrazioni Corteo celebrazioni Inaugurazione

Immagini della cerimonia dell'inaugurazione del Monumento, 26 settembre 1908

Il monumento ad Alberico Gentili

(Giuseppe Guastalla, 1908)

Il monumento, inaugurato il 26 settembre 1908, nel terzo centenario della morte di Alberico Gentili, è opera di Giuseppe Guastalla (Firenze 1867 – Roma 1952), scultore di scuola romana e allievo di Ettore Ferrari (l’autore del monumento a Giordano Bruno in Campo dei Fiori a Roma).

Nel novembre 1874 Sir Thomas E. Holland si insediava nella Cattedra di Diritto Pubblico Internazionale e Diplomazia, da poco istituita presso l'Università di Oxford. Il suo discorso inaugurale fu incentrato su Alberico Gentili, indicato come padre fondatore del diritto internazionale moderno, insieme allo stesso Ugo Grozio, cui fino ad allora era stato ascritto quel merito.

Il fatto destò scalpore nel mondo della scienza, e non solo. Il primo marzo 1875 la Giunta municipale di San Ginesio, Sindaco il Conte Aristide Morichelli d’Altemps, inviava un formale, sentito ringraziamento al professor Holland. Il 23 dello stesso mese il Consiglio Accademico dell'Università di Macerata, su proposta del Prof. Pietro Sbarbaro, deliberava all'unanimità di promuovere un Comitato Internazionale per l'erezione di un monumento ad Alberico Gentili. Il Comitato fu presieduto dal giurista Pasquale Stanislao Mancini, professore di diritto internazionale e presidente della Società Internazionale di Diritto Internazionale con sede a Ginevra.

Tale Comitato ebbe un filone nazionale, la cui presidenza onoraria fu assunta dal Principe ereditario Umberto di Savoia, e un filone internazionale, prevalentemente britannico, la cui presidenza onoraria fu assunta dal Principe Reale Leopoldo.

La raccolta dei fondi iniziò immediatamente tramite l'opera di sottocomitati, nominati in occasione della riunione avvenuta in forma solenne presso il Campidoglio in Roma. Al Comitato italiano appartenevano personaggi eminenti quali Minghetti, Presidente del Consiglio dei Ministri, Garibaldi, Crispi, Cantù, Capponi, Carini, Mamiani, Spaventa, Lanza, Ricasoli, D'Azeglio e altri personaggi di rango.

La mobilitazione mediatica fu organizzata dal segretario comunale, poeta dialettale e pubblicista Alfonso Leopardi. San Ginesio entrò nelle pagine della stampa locale e nazionale, ma le attività del Comitato per il monumento si arenarono. Le somme raccolte rimasero parcheggiate sui conti correnti aperti presso il Monte di Pietà di Roma e la Cassa di Risparmio di Macerata. Nel frattempo a Roma il busto di Alberico era insediato nel Viale dei Giuristi al Pincio (Luigi Guglielmi 1877), e nel Pantheon dei Grandi Spiriti fondatori dell’ethos nazionale, fatto dipingere dal Ministro Quintino Sella nella volta della Sala Gialla di quel grandioso palazzo che oggi è il Ministero delle Finanze (1895). A Londra il Comitato internazionale riposizionava una lapide funebre monumentale in St. Helen Bishopsgate (1877), la chiesa anglicana dove i Gentili riposavano in pace. A Perugia, l'Università della sua formazione, si erigeva una fastosa targa in memoria dell’alunno (1890). A Macerata l'effige di Alberico veniva dipinta nell'Aula Magna dell'Università (Giulio Rolland 1890) e quella dei giuristi Alberico e Scipione nella Sala delle riunioni della Provincia (Domenico Bruschi 1896).

Solo nel 1903 il Sindaco di San Ginesio, avvocato Vincenzo Angerilli, che rappresentava in tale qualifica la vice-presidenza del rifondato Comitato, invitò i pochi superstiti e molti nuovi autorevoli personaggi alla riunione di Roma, il 15 marzo, nelle sale dell'Associazione della Stampa. I numerosi intervenuti, presa visione del fondo delle offerte depositato dal marchese Marignoli al Monte di Pietà di Roma, approvarono l'ordine del giorno per l'erezione del monumento, affidandone la presidenza onoraria all'on. Zanardelli e delegando il bando di concorso e la selezione dei progetti alla commissione esecutiva composta dai signori Giovanni Mestica, Pasquale Arquati, Vincenzo Mancioli, Servilio Marsili, Giuseppe Leti, Gustavo Baldoni.

Nel 1904 pervennero alla commissione giudicatrice i sei bozzetti degli scultori Carlo Novella, Eligio Jacopetti, Carlo Panati, Giuseppe Guastalla, Vittorio Murri e Giuseppe Inghilleri.

L'anno appresso si affidava l'esecuzione dell'opera allo scultore Giuseppe Guastalla: suoi mallevadori furono il pittore Aristide Sartorio, cui era stata affidata la decorazione dell'aula di Montecitorio e lo scultore Ettore Ferrari. Il Guastalla accompagnava il bozzetto, frutto di due successivi aggiustamenti, con un'ampia relazione in cui, tra l'altro si diceva:

“Alberico è da me ritratto in Oxford mentre col pensiero vòlto a preparare ed ordinare le sue idee, si avvia ad impartire la lezione all'Università. Completamente assorto nel pensiero che lo domina, egli stringe le braccia al corpo tenendo i suoi appunti nella destra...L'altezza totale del monumento è di sei metri all'incirca, avendo la statua un'altezza di oltre due metri.” Il costo era indicato in Lire 12.000.

Finalmente il 26 settembre 1908, nell'anno del terzo centenario della morte, il monumento ad Alberico Gentili fu inaugurato. Il Ministro della Pubblica Istruzione, On. Luigi Rava, pronunciò il discorso inaugurale. I festeggiamenti proseguirono il giorno 27 con una conferenza al teatro “G. Leopardi” del prof. Antonio Valdarnini, ordinario nella Regia Università di Bologna, e, a seguire,  con banchetti e spettacoli di musica colta e popolare.

La stampa locale e nazionale dette grandissimo risalto all'evento e San Ginesio, balzata alla gloria delle cronache, vide le sue strade brulicanti di distinti signori in abito da cerimonia e di signore eleganti. Il sindaco Angerilli, artefice della realizzazione dell'opera, ma contrario all'eccessiva pompa che si era voluta dare all'inaugurazione e allo sperpero di danaro che questa comportava, aveva dato le dimissioni e al suo posto fece gli onori di casa il sindaco Beniamino Costantini.