Alberico Gentili
Grande giureconsulto e intellettuale umanista, nacque a San Ginesio il 14 gennaio 1552 e morì a Londra il 19 giugno 1608.
Visse i primi anni nel suo Comune e, dopo aver conseguito il Dottorato in Legge presso l’Università di Perugia, diventò prima podestà di Ascoli e successivamente avvocato in San Ginesio, con l’incarico di modificare gli Statuti municipali, compito che portò a termine nel 1577.
Costretto alla fuga per cause di religione, riparò presso le Corti riformate dell’Impero, dove venne apprezzato per l’alto ingegno e la profonda dottrina. Nel 1580 si stabilì definitivamente in Inghilterra, dove dal 1581 cominciò ad insegnare diritto civile all’Università di Oxford. Sei anni più tardi, fu nominato Regius Professor of Civil Law, nella cattedra istituita da Enrico VIII presso la stessa Università. In questa veste svolse un importante ruolo di giurista e di ideologo sulle questioni emergenti di politica interna e internazionale nei regni di Elisabetta I Tudor e di Giacomo I Stuart. Nel 1600 diventò membro del Gray’s Inn. Dal 1605 fino alla morte svolse anche la funzione di avvocato dell’Ambasciata di Spagna presso la Corte dell’Ammiragliato, competente a trattare soprattutto cause di pirateria e di preda bellica.
Le sue attività intellettuali e professionali ci vengono tramandate dalle 24 opere a stampa, la maggior parte delle quali testimoniano la profondità e la modernità del suo pensiero, nonché da due opere inedite manoscritte.
La sua opera maggiore è il De Iure Belli, pubblicata nel 1598. Considerata un "classico del diritto internazionale" per il suo ruolo basilare nella genesi della disciplina, emerge anche come un "classico" della letteratura storica, politica e giuridica del Rinascimento europeo. Le posizioni ideologiche di Gentili in fatto di tolleranza religiosa e di diversità culturale, il suo pragmatismo politico e la sua avversione ad ogni forma di fondamentalismo ideologico costituiscono a tutt’oggi materia e spunto di riflessione.
Oltre alle pubblicazioni a stampa, un’enorme massa di manoscritti, comprensivi di note personali, prime elaborazioni di trattati e appunti di lettura, è conservata presso la Bodleian Library di Oxford, nella collezione D’Orville.
L’opera e la personalità del Gentili furono riscoperti e valorizzati da Sir Thomas E. Holland, Chichele Professor of International Law and Diplomacy in Oxford, che, nel novembre 1874, tenne la sua prolusione inaugurale presso l’All Souls College su Alberico Gentili e, nel 1877, curò l’edizione del De Iure Belli, risvegliando l’interesse degli studiosi nei confronti del giurista marchigiano e dando impulso ad una copiosa produzione di lavori scientifici.
L’iniziativa di Holland ebbe grande risonanza in Italia e ne seguì un grande movimento di celebrazioni che coinvolsero non solo San Ginesio, ma gli ambienti accademici, politici e diplomatici. Lo stesso sir Holland venne a San Ginesio tre volte; nel 1908, in occasione dell’inaugurazione del monumento ad Alberico Gentili, Sir Holland fu insignito della cittadinanza onoraria; alla sua memoria è intitolata una piazza di San Ginesio.
Tra il 1921 e il 1933, la Fondazione Carnegie per la Pace Internazionale di Washington curò la riedizione, con introduzione e traduzione in inglese, delle Hispanicae Advocationis libri duo (1921), del De Legationibus libri tres (1924), e del De Iure Belli libri tres (1933), nella Collana "Classics of International Law".
Nel 2008, quarto centenario della morte, lo Stato ha emesso un francobollo celebrativo del valore di € 0,65 e insediato il Comitato Nazionale Alberico Gentili (CNAG) che, su progetto scientifico e celebrativo del Centro Studi e del suo Comitato Scientifico, sotto la presidenza dell’Ambasciatore d’Italia Giuseppe Balboni Acqua, ha promosso un rinnovato interesse sull’opera del grande giurista e intellettuale umanista presso le Università di Napoli ‘L’Orientale’ - Macerata - New York ‘NYU Law School’ - Ginevra ‘HEI’ - Oxford ‘All Souls College’ - Londra ‘IICL’ - Roma ‘La Sapienza’ - Perugia - Padova/Trento e San Ginesio.