Il testo ricostruisce, attraverso una libera utilizzazione delle opere di Giordano Bruno (Nola 1548-Roma 1600) e Alberico Gentili (San Ginesio 1552-Londra 1608), l'intensa discussione che intercorse tra loro sui temi della filosofia e della religione, del diritto e della politica, centrati sul problema della violenza nel mondo, della cause di essa e dei possibili rimedi.
Il testo è diviso in due atti: il primo ricostruisce l'intimo rispettoso dialogo, pur nella diversità delle tesi e delle ispirazioni, che si stabilì tra i due grandi esuli italiani, grazie anche alla protezione del poeta e diplomatico Philip Sidney; nel secondo atto, mentre il destino di Bruno si va consumando tra Venezia e Roma, Gentili osserva, in dialogo con l'amico Tobias Matthew e in drammatico confronto con il conte di Essex, il tracollo del mondo elisabettiano e la minaccia incombente delle guerre civili.
INDICE
Introduzione
Per aver troppo amato il mondo
Profilo biografico dei personaggi
Brevi profili biografici delle persone e degli autori citati nel testo
Rifermenti bibliografici