Fermani, ARISTOTELE manager
Un filosofo vissuto oltre 2000 anni fa può ancora parlare al manager di oggi? In un’epoca in cui etica ed economia sembrano non avere punti di contatto, leggere Aristotele significa riscoprire che l’economia, molto più che “arte di far soldi”, è un campo d’applicazione della saggezza. Il successo nell’impresa, e in generale nella vita, dipende dalla capacità di guardare lontano, di cogliere l’opportunità e il potenziale del rischio, sperimentando la paura non come un ostacolo ma come occasione per dimostrare coraggio. Simile a un direttore d’orchestra, il buon manager deve saper dare senso e direzione al lavoro di ciascun componente del gruppo, e prendersi cura delle singole parti per assicurare l’armonia dell’intero. Il risultato sarà allora tanto più apprezzato quanto più impegno è servito per raggiungerlo.
Sommario
i. Il management come arte del “toccare con mano” e come capacità di “maneggiare con cura” 9
ii. Per “avere successo” bisogna impegnarsi Il manager come “architetto” della vita buona 23
iii. Cambiare punti di vista, costruire scenari e prendere decisioni Strategie aziendali “a scuola” da Aristotele 43
iv. Tra sguardo all’“intero” e “approccio multifocale” Il manager come coach e come direttore d’orchestra 61
v. Un buon comandante sa vincere la battaglia con l’esercito di cui dispone
Osservazioni conclusive su Aristotele e il management 87
Bibliografia 119


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