Jacopo F. FALA', Irene ZAVATTERO (eds.), Divine IDEAS in FRANCISCAN Thought (XIIIth-XIVth), Aracne, Roma 2018
Il volume curato da Jacopo Francesco Falà e Irene Zavattero, Divine Ideas in Franciscan Thought (XIIIth-XIVth), seppur a un anno e mezzo di distanza dalla sua pubblicazione, rimane senza dubbio meritevole di una particolare attenzione da parte degli studiosi.
Il testo permette innanzitutto di approcciare un tema tanto classico quanto ancora poco esplorato: l’esemplarismo. Nella storia del pensiero filosofico esso può essere osservato come una sorta di ‘ombra lunga’ del platonismo (nelle sue innumerevoli espressioni). Infatti, come nota Zavattero nelle «Introductory Remarks», la teoria delle idee viene gradualmente applicata al discorso teologico e alla sistemazione concettuale della tradizione cristiana attraverso la mediazione di Agostino, per il quale le idee – a differenza di Platone – sono incastonate nella stessa natura di Dio. Esse rappresentano gli «esemplari» delle cose eternamente contenute nell’intelletto divino e i criteri per la creazione di un mondo razionalmente ordinato. Per la ricezione medievale, dunque, la dottrina platonica viene piegata al problema filosofico-teologico delle idee divine, sia dal punto di vista del loro statuto ontologico, sia dal punto di vista della loro funzione gnoseologica.
L’ulteriore pregio del volume miscellaneo è legato alla sua capacità non solo di restituire un quadro completo dello status quaestionis, ma anche di mettere in risalto la ricchezza dottrinale (irriducibile ad un’unica sintesi magistrale) zampillante da un ambiente in pieno fermento filosofico: quello delle università tra XIII e XIV secolo, soprattutto tra i maestri della scuola francescana.
Dai tredici contributi – disposti in base all’ordine cronologico degli autori trattati o delle opere proposte in edizione critica – si può infatti notare che, dopo una versione ‘ortodossa’ dell’esemplarismo, promossa dai primi maestri francescani e strettamente conforme alla dottrina agostiniana, nei successivi dibattiti emergono alcuni nodi problematici messi in luce dalle esigenze della nuova scienza metafisica di impianto aristotelico. Essi riguardano in particolare: la compatibilità tra l’assoluta semplicità divina e la molteplicità delle idee; lo statuto metafisico delle idee-essenze; la differenza-disparità tra idee (pensate) e cose (create); la conoscenza umana e divina attraverso le idee; il rapporto tra l’intelletto divino e le cose astratte, fittizie, impossibili o assurde.
Da queste nuove quaestiones scaturisce un’abbondanza di soluzioni. Per un primo gruppo di autori (Alessandro di Hales, Bonaventura, ecc.) le idee rappresentano differenti modi di imitare l’essenza divina (relazioni di imitabilità), rationes cognoscendi attraverso cui Dio conosce le creature, molteplici non secundum rem ma secundum rationem. Un secondo gruppo di autori (in parte Enrico di Gand, Duns Scoto, la maggioranza degli scotisti, ecc.) ricorre invece ad una distinzione più debole (intenzionale o formale) per spiegare la molteplicità e rifiuta l’identificazione tra idea e ratio cognoscendi, nella misura in cui Dio conosce le creature direttamente, senza passare dalle idee, in quanto contenuti del suo intelletto, oggetti (secondari) della sua intellezione. La rottura definitiva del modello esemplarista si consuma infine con Ockham, per il quale non si può più supporre alcun collegamento tra specie intelligibili e conoscenza umana, né tra idee divine e essenza divina.
Un ultimo merito di questa pubblicazione consiste nell’aver restituito spazio, dignità e accessibilità, attraverso il lavoro di studiosi autorevoli, ad autori spesso dimenticati, o conosciuti solo da pochi specialisti. Maestri francescani che hanno fornito un contributo notevole alla storia del pensiero, pur essendo raramente chiamati in causa: si pensi a Pietro Aureolo, Landolfo Caracciolo, Francesco di Meyronnes – per richiamarne solo alcuni –, senza dimenticare due importanti pensatori di origini marchigiane, Giacomo d’Ascoli e Giovanni da Ripa, e il ricco dibattito delle Collationes oxonienses, la cui edizione critica è stata curata presso la nostra Sezione da Guido Alliney e Marina Fedeli.
Per chiunque voglia accostarsi alla storia del problema qui solo accennato, il volume di Falà e Zavattero rappresenta pertanto uno strumento irrinunciabile di approfondimento e di indagine. Esso fornisce una fotografia esaustiva e puntuale di un dibattito vivace, senza cadere però nella tentazione di una ricostruzione eccessivamente monolitica, che misconosca la complessità di un pensiero, quello francescano, certamente riconducibile ad alcuni topoi comuni, ma animato soprattutto da una irriducibile pluralità di voci, spesso anche aspramente contrapposte tra loro.
Il libro
Jacopo F. Falà, Irene Zavattero (eds.), Divine Ideas in Franciscan Thought (XIIIth-XIVth), Aracne, Roma 2018 (Flumen Sapientiae. Studi sul pensiero medievale, 8), XXVIII + 504 pp., ISBN 9788825521917.
Contents
In Augustine’s Footsteps. The Doctrine of Ideas in Franciscan Thought
Irene Zavattero
Sic bonum cognoscitur et similiter lux. Divine Ideas in the First Franciscan Masters (Alexander of Hales and John of La Rochelle)
Riccardo Saccenti
La negazione delle idee e l’“oscurantismo” dei filosofi. Bonaventura critico di Aristotele
Massimiliano Lenzi
Divine Ideas and Beatific Vision by Peter John Olivi
Stève Bobillier
The Sources of Scotus’s Theory of Divine Ideas
Timothy Noone, Carl A. Vater
Appendix A: Petrus Iohannis Olivi, In I Sententiarum, q. 6, ad 16
Appendix B: Petrus de Trabibus, In I Sententiarum, d. 35, pars 1, art. 2
Divine Ideas in the Collationes oxonienses
Jacopo Francesco Falà
Giovanni Duns Scoto e gli instantia naturae
Ernesto Dezza
Le idee divine e la relazione di imitabilità dell’essenza in Giacomo d’Ascoli
Marina Fedeli
Ut induit rationem ideae. L’essenza divina e l’essere intelligibile: identità (e differenza) secondo Guglielmo di Alnwick
Davide Riserbato
Exemplar Causality as similitudo aequivoca in Peter Auriol
Chiara Paladini
From Scotus to the Platonici: Hugh of Novocastro, Landulph Caracciolo, and Francis of Meyronnes
William Duba
Appendix A: Hugo de Novocastro, In primum librum Sententiarum, d. 36, qq. 4-6, William Duba, Roberta Padlina (edd.)
Appendix B: Landulfus Caracciolus, In primum librum Sententiarum, dd. 35-36, William Duba, Christopher Schabel (edd.)
Appendix C: Franciscus de Mayronis, In primum librum Sententiarum [“Reportatio”, Summa simplicitas], d. 48, William Duba (ed.), 343
Petrus Thomae on Divine Ideas and Intelligible Being
Garrett Smith
Le idee divine in Guglielmo di Ockham
Alessandro Ghisalberti
Immensa exemplaritas. La dottrina delle idee nella metafisica di Giovanni da Ripa. I Sent., d. 35
Andrea Nannini
Conclusion. Late Medieval Exemplarism: a Philosophical Assessment
Alessandro D. Conti
Index of names
Index of manuscripts
Per ulteriori approfondimenti
- La versione integrale della recensione
Mediterranea 5 (2020):
https://www.uco.es/ucopress/ojs/index.php/mediterranea/article/view/12465/11567
- La recesione del Prof. Lambertini
Picenum seraficum 32 (2018):
http://riviste.unimc.it/index.php/pi_ser/article/view/2266/1541
Emanuele SORICHETTI