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BOMBACI, La PERSONA, il prossimo, l'AMICO

    Il libro verte su un tema di importanza capitale nel pensiero di Pedro Laín Entralgo (1908-2001), autore spagnolo conosciuto in Italia soprattutto per gli scritti di antropologia medica. Nunzio Bombaci ci introduce alla conoscenza della sua opera, inserendolo con attenta cura storiografica in due filoni di pensiero filosofico da anni al centro dei suoi interessi filosofici, i pensatori del dialogo del Novecento e l’umanesimo spagnolo. Si può cogliere così l’intreccio tra l’antropologia filosofica di Laín Entralgo e la sua più nota antropologia medica, mettendo a fuoco il nucleo teoretico di entrambe: l’intersoggettività. Il libro presta attenzione alle più rilevanti figure della intersoggettività – la persona, il prossimo, l’amico – che si delineano nelle pagine dell’autore. Lo studio del pensiero lainiano è infatti centrato su due opere che vertono sul tema dell’incontro con l’altro: Teoría y realidad del otro (1961) – il libro più significativo al riguardo – e  Sobre la amistad (1972).

    La prima parte del libro, dal carattere storiografico, coglie due aspetti fondamentali che aiutano la comprensione della seconda, la quale prende in esame l’originalità teoretica ascrivibile all’autore: il primo aspetto è il retroterra biografico, il secondo è l’analisi dei debiti filosofici della riflessione lainiana nei confronti di vari pensatori, dai filosofi greci al cristianesimo, da Cartesio a Lipps, da Scheler a Buber. La seconda parte, oltre che per le suggestioni teoriche, si segnala per la rilevanza che il tema ha nelle nostre esistenze: chi di noi non si è mai interrogato sulle possibilità di incontrare davvero l’altro, sul “senso” profondo di quell’incontro, sia in genere con persone, sia con la persona amata, o con l’amico, ma anche sul senso che ha l’essere “prossimo” o distante all’altro? Se è vero, come diceva spesso un maestro di molti, Xavier Tillette, che non si comprende un filosofo se non se ne conosce la vita, non può non destare interesse nel lettore il primo capitolo, «Il percorso umano di un medico riflessivo». Qui Bombaci commenta uno dei testi più letti e discussi di Laín Entralgo, Descargo de conciencia  (1976), ove il filosofo fa i conti con il suo passato, proponendo un excursus sugli anni della sua formazione, gli inizi della sua attività didattica e scientifica, ma soprattutto affrontando le ombre che gravano sulla sua vita: la sua adesione, nonostante il suo orientamento liberale, alla Falange spagnola, il suo ricoprire  posizioni di rilievo durante il franchismo, dal quale prende comunque le distanze durante gli anni Cinquanta. Date queste premesse biografiche, Bombaci considera i debiti filosofici che la concezione dell’altro ha in Lain, con diversi filosofi, dedicando particolare attenzione alla critica dell’autore alle teorie dello psicologo e filosofo Theodor Lipps sull’empatia, mostrando come tale critica si nutra anche delle conoscenze riguardanti le neuroscienze del suo tempo, e anche un interessante collegamento con la più recente teoria dei neuroni specchio.

     Scrive Bombaci: «Invero Laín è motivato alla ricerca sul problema del otro e sulla configurazione dell’intersoggettività non soltanto da un mero interesse teorico, ma anche dalla constatazione del dramma che si manifesta, soprattutto a partire dall’Illuminismo, nel carattere fortemente conflittuale di tanta parte dei rapporti interpersonali nella vita sociale del proprio Paese. Si tratta di un dramma che ha raggiunto l’acme della guerra civile la quale, quanto mai prima, ha contrapposto le due anime della Spagna» (p. 48).

     Oltre a una dettagliata fenomenologia dell’incontro, nelle pagine lainiane si riscontra un’ampia, ancorché non sistematica, riflessione sulla nozione di persona, che denota il debito intellettuale nei confronti del filosofo basco Xavier Zubiri. La persona è sostantività e al tempo stesso relazione all’altro: è capacità di dire io sono io, possesso di sé e al tempo stesso capacità di spossessarsi, per incontrare l’altro. Vi è quindi un fondo metafisico nella concezione della persona, nel suo ancorarsi al reale, che rende impossibile considerarla come un problema che abbiamo davanti: la persona, diremmo con Marcel, appartiene più alla dimensione del mistero che a quella del problema: è incomprensibile, sempre incompiuta, inaccessibile, non numerabile, non può essere quantificata, non può essere colta dall’esterno, la sua percezione è immediata e non probabile, e quando la incontro, non posso rimanere indifferente.  La riflessione di Laín si impegna inoltre nell’analisi delle relazioni da lui situate al vertice della tassonomia dei legami personali, quali la prossimità e l’amicizia.

Marianna GENSABELLA FURNARI

IL LIBRO

Nunzio Bombaci, La persona, il prossimo, l’amico. Le figure dell’altro in Pedro Laín Entralgo, Ets, Pisa 2024, pp. 296, Eu. 28,00.

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