La realtà dell'antirealista: ACHILLE VARZI a Macerata
Mercoledì 12 dicembre, ore 17, Dipartimento di studi umanistici, sezione di Filosofia e scienze umane, via Garibaldi, 20, aula A,
nell'ambito del ciclo su "Esperienza vissuta e forme della razionalità",
il prof. ACHILLE VARZI (Columbia University)
terrà un seminario sul tema:
"La realtà dell'antirealista".
ABSTRACT DELL'INTERVENTO
Nel Fedro Platone faceva dire a Socrate che bisogna smembrare l’essere come un buon macellaio, seguendone le "nervature naturali", e si può ben dire che tanto le scienze naturali quanto le scienze sociali e il senso comune abbiano preso questa ricetta molto sul serio. Se il mondo non imponesse alcun vincolo -- se le tracce lungo le quali ritagliamo la realtà fossero interamente il frutto della nostra azione organizzatrice e dalle categorie classificatorie che abbiamo in testa -- allora la nostra conoscenza del mondo si ridurrebbe in ultima analisi a una conoscenza delle mappe che noi stessi abbiamo disegnato e c’'è il rischio di non riuscire più a distinguere fatti e interpretazioni. D'’altro canto, postulare l’'esistenza di nervature naturali del tutto indipendenti dai nostri fiat stipulativi -- ritenere cioè che il mondo si presenti alla nostra esperienza già pre-confezionato in oggetti, eventi e proprietà oggettivamente determinate -- riflette una forma di realismo metafisico che appare dubbio e pregiudiziale. Quindi? Per molti filosofi è meglio il dubbio del rischio, ed è in quest’'ottica che l'’istanza realista continua a farla da padrona. Io penso invece che si debba affrontare il rischio per quello che è. Perché è vero: la realtà dell'’antirealista è esile, debole, ben più povera di quanto vorremmo. Ma non è così in bancarotta come la si dipinge. E dal fatto che le mappe attraverso cui ce la rappresentiamo siano fondamentalmente arbitrarie non segue che siano tutte egualmente ragionevoli. Segue soltanto che è in nostro arbitrio -- e quindi una nostra responsabilità -- adottare quelle che ci sembrano giuste e modificarle quando invece non funzionano, non già perché vanno "contro natura" ma perché non tengono conto di esigenze e punti di vista legittimi.
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Nell'ambito del medesimo ciclo si sono già svolti i seguenti seminari:
- 29 febbraio: M. Migliori, A. Fermani, Esperienze del male e forme della dismisura in Platone e Aristotele.
- 14 marzo: Maria Letizia Perri, Perturbazioni: ricerca filosofica e processo esistenziale; Francesco Totaro, Far accadere l'essere per noi.
- 21 marzo: Maurizio Pagano (UNiversità del Piemonte orientale), Elio Franzini (Università di Milano), Lo Spirito. Percorsi nella filosofia e nelle culture
- 18 aprile: Carla Danani, Forme della razionalita'. Ragione pubblica/ Mente locale
- 16 maggio: Mark Hinchcliff (Reed College, Oregon), The Mutable Future; Alfredo Paternoster (Università di Bergamo), La naturalizzazione della mente e il problema dell'inconscio cognitivo
- 13 giugno, Carla Canullo e Donatella Pagliacci, Attraversamenti: esperienza dell'irriducibile
- 3 ottobre, John Rist (University of Toronto): Lo studio della filosofia classica di fronte alle sfide del pensiero contemporaneo
- 14 novembre, SIlvia Ferretti, Marcello La Matina, La filosofia come nostalgia del futuro. Bellezza e verità tra Oriente e Occidente