Per una didattica internazionalizzata: l'esempio innovativo del corso in inglese
di Ernesto Tavoletti*
La crescente internazionalizzazione dei mercati e dei sistemi di alta formazione, in un contesto di accresciuta mobilità internazionale studentesca, offrono l’opportunità di disegnare un’offerta formativa capace di soddisfare una domanda che prescinda dai confini nazionali. Gli studenti stranieri in entrata rappresentano non solo un’opportunità di internazionalizzazione e di arricchimento per gli studenti italiani, ma anche una risorsa critica per le imprese locali orientate all’export e una frontiera aperta per la crescita dell’Ateneo.
La visione affascinante che ci è offerta è quella di riportare l’anima della formazione universitaria a quel contesto fondativo originario che prescindeva da lingua e nazionalità e adottava una lingua franca della comunicazione accademica. L’inclusione storica delle università nella pubblica amministrazione dello Stato nazionale, che ha garantito una cornice di sicurezza finanziaria in cambio della libertà di autodeterminarsi, resta. Così come resta quella cultura organizzativa chiusa che detta inclusione ha determinato e che appare sempre più inadeguata ai tempi nuovi. Tuttavia, la pressione del nuovo contesto globale sulla struttura esistente lascia intravedere un futuro più aperto.
E’ in questo scenario che la Facoltà di Scienze Politiche ha avviato, nell’anno accademico 2011/2012, il Master’s Degree in Political and International Studies, focus on Economic and Trade Relations, un curriculum interamente in lingua inglese, in relazioni economiche e commerciali, all’interno della Magistrale in Studi Politici ed Internazionali. Il curriculum rappresenta un’evoluzione e un consolidamento biennale del Master in Relations with Eastern Countries (noto come Masterest) nel decimo anno dalla sua fondazione. Il Masterest, già dalla sua quarta edizione, anno accademico 2004/2005, si svolgeva unicamente in lingua inglese, con una maggioranza di studenti stranieri. Il sostegno degli enti locali e la collaborazione con Confindustria Macerata, tramite il Progetto Incoming, e la Camera di Commercio di Macerata, tramite il progetto Invest your talent in Italy, hanno consentito, negli anni, l’inserimento in imprese del territorio di giovani studenti provenienti da Cina, India, Russia, Brasile ed Est Europa e la formazione di giovani italiani, oggi inseriti nella gestione delle relazioni economiche internazionali. L’esperienza del Masterest è stata consolidata e messa al servizio del nuovo curriculum in inglese della magistrale, consentendo, già nella prima edizione, di fare di quel curriculum quello con la maggior crescita tra tutti i curricula della Facoltà. I paesi di provenienza principali dei 34 iscritti sono Cina, India e Russia, ma anche Svezia, Turchia, Bielorussia, Egitto, Zambia, Camerun.
La presenza di un’aula internazionale, con una maggioranza di studenti stranieri extra Europei, aventi background necessariamente molto eterogenei, ha imposto di superare sfide molteplici, relative:
- al contenuto dei corsi, che sono stati ripensati alla luce della nuova utenza (si pensi, a solo titolo esemplificativo, alle diverse basi formative di diritto);
- ai rapporti con il personale tecnico amministrativo e le strutture di Ateneo, in termini di maggiore assistenza in lingua inglese;
- ai rapporti con la città, non sempre pronta ad un’utenza internazionale;
- ai rapporti interculturali in senso ampio, per cui che alcune prassi consolidate non sono più ovvie e devono essere ripensate;
- alle modalità di promozione e comunicazione del curriculum.
Tra le opportunità che si sono aperte si segnalano:
- la possibilità di una didattica e di una dinamica d’aula autenticamente internazionali;
- la possibilità di utilizzare il curriculum in inglese come uno strumento privilegiato per visiting students e visiting scholars;
- la più ampia possibilità di istituire double-degrees con istituzioni straniere, che si sta già concretamente realizzando con il prestigioso Institute of International Relations di Mosca;
- la possibilità di poter prescindere da quelle forme di didattica offerte "“sia in italiano sia in inglese", che si sono rivelate poco efficaci ed ambigue.
- la possibilità di offrire agli studenti italiani una classe realmente aperta sul mondo.
Il nuovo curriculum in inglese è un esempio di innovazione di successo e la sua crescita futura dipenderà dalla volontà di continuare ad innovare delle singole componenti di Ateneo, superando le difficoltà inevitabilmente connesse al cambiamento. Il desiderio di incontrarsi con culture diverse, la capacità di accogliere e quella di rinunciare a prassi consolidate sono le condizioni indispensabili per vincere le sfide future.
* Docente tutor del Master’s Degree in Political and International Studies, focus on Economic and Trade Relations