Home Notizie Archivio Sconfinare e contaminarsi Il festival firmato dagli studenti

Il festival firmato dagli studenti

Il festival firmato dagli studenti

Unifestival

di Pamela Lattanzi e Elisa Attili*

Da più di quindici anni l’Università di Macerata sostiene le attività culturali e di formazione autogestite proposte da studenti e associazioni studentesche dell’Ateneo per la realizzazione di eventi come concerti, seminari, spettacoli, proiezioni, reading e mostre. L’intento è quello di stimolare e promuovere competenze e interessi degli studenti su tematiche che non sempre trovano luce nei percorsi formativi tradizionali.

In particolare, negli ultimi sette anni, le attività proposte dagli studenti - selezionate tramite un bando competitivo e finanziate – sono confluite all’interno di un Festival (Unifestival. Festival Nazionale degli Studenti Universitari) così da garantirne la massima visibilità sul territorio, aprendo l’Ateneo alla città. Il Festival, al contempo, rappresenta una significativa opportunità per rafforzare il senso di comunità universitaria grazie all’impegno coordinato e condiviso di studenti, docenti e personale tecnico amministrativo coinvolti in un Comitato organizzatore garante dell’alta qualità degli eventi e della massima libertà di espressione e pluralismo culturale dei progetti finanziati.

Le varie edizioni si sono caratterizzate per la diversità di durata e numero di progetti finanziati, passando da 24 progetti in quattro giorni di festival nel 2011, ai 43 progetti in 2 mesi dell’edizione 2013, fino ad arrivare ai 37 progetti realizzati in tre settimane nella passata edizione. Unifestival si è così inserito di diritto all’interno di una programmazione che vede la città interessata ogni anno da eventi culturali di prestigio come lo Sferisterio Opera Festival e Musicultura. Inoltre, molte sono state negli anni le iniziative collaterali all'Unifestival tra cui il coinvolgimento di scuole superiori presenti nel nostro territorio, la partecipazione di studenti provenienti da altri Atenei e collaborazioni con Festival del territorio come Ratatà, Macerata Racconta e Altre Visioni, sempre in un’ottica di condivisione di saperi e competenze differenti.

La settima edizione, che è tenuta dal 2 al 6 maggio, ha offerto dodici appuntamenti tra concerti, spettacoli, mostre. Per la prima volta è stato scelto un tema unico che lega tutti gli eventi: “Sconfinare e contaminarsi”, ossia incontrare culture, storie, musiche; confrontarsi e accogliersi; operare insieme per un futuro che bandisca guerre e conflitti, muri e divisioni. La lista studentesca Obiettivo Studenti ha organizzato la mostra “La Rosa Bianca. Volti di un'amicizia”, che racconta l’unica espressione di resistenza clandestina nell'ambiente universitario della Germania nazista, e il concerto dei Caro De André, affermata cover band del cantautore genovese. Officina Universitaria ha proposto, invece, “Eterna Primavera” un romanzo grafico incentrato sul caso dei due ventenni Luca Orioli e Marirosa Andreotta, passato alle cronache come il caso dei “Fidanzatini di Policoro”, e la nuova opera audiovisiva di Otolab “Resilience”, un concerto di sensazioni visive e sonore. La lista Run ha puntato, invece, su un inedito firmato da Rodolfo Craja, “Le radici e le ali. Ali per volare, Radici per tornare”, un recital dedicato all'incontro di culture, conflitti, musiche e danze. Al teatro ha guardato anche la Scuola di Studi Superiori Giacomo Leopardi con “Pasolinea. La profezia di Pasolini” per la regia di Paolo Nanni. Hanno arricchito il programma i cinque eventi selezionati tra quelli presentati dagli studenti singoli: il monologo per attore solo “Vincent. Vita, morte e colori di una follia” di e con Leonardo Losavio; “Pakistan's Culture”, il primo presentato da un nostro studente internazionale, Haris Hassan, che ha proposto un viaggio alla scoperta del vero volto del suo paese attraverso danze popolari, storie d'amore e abiti tradizionali; “Corpo scosso. Bodyquake”, una performance artistica di Salvatore Iaconesi, Oriana Persico e Francesca Fini dove il corpo si mescola con suoni, dati, immagini; il live show dei; “Die landung. lo sbarco”, il racconto di un evento tutto marchigiano della Grande Guerra di Andrea Manciola. Unifestival si è concluso con un evento speciale organizzato da tutte le liste dei rappresentanti degli studenti: il concerto “Musica di ricostruzione” con artisti della scena reggae e hip hop nazionale, accompagnato da una raccolta fondi, portata avanti dagli studenti di Unimc, il cui ricavato sarà devoluto in beneficenza per la ricostruzione di un'aula musicale del Comune di Pievebovigliana.

* Delegata del Rettore all’Orientamento / Referente per le attività culturali Unimc 

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