Un’estate alla Lincol’s Inn
E' una della quattro Inns of Court di Londra, dove si formano gli avvocati più giovani, ad opera dei barristers più anziani
di Laura Vagni *
Nel 2012, grazie ad una borsa di studio finanziata dall'Università di Macerata (bando giovani ricercatori 2011), ho avuto l’occasione di trasferire, per un trimestre, la sede dei miei studi presso la School of Law del London University College di Londra, come visiting researcher.
La permanenza nella City mi ha consentito di aprire un confronto con i colleghi londinesi e più degli altri con il prof. Ian William, con il quale ho condiviso un appassionante lavoro di ricerca storico-comparatistica sulla doctrine of estoppel, che aveva la finalità di indagare se e con quali limiti questa regola, che risale al XVI secolo, fosse stata condivisa anche dal diritto continentale.
Teatro di elezione dei miei studi è divenuta la biblioteca della Lincol’s Inn, luogo austero dove il tempo sembra essersi fermato.
La Lincol’s Inn è una della quattro Inns of Court di Londra, dove ha avuto luogo, fin da epoca medievale, l’educazione e la formazione degli avvocati più giovani, ad opera dei barristers più anziani. Il clima serafico ed altero della biblioteca è anticipato da un parco, il Lincoln's Inn Fields, che introduce attraverso una vegetazione rigogliosa, alle sale della biblioteca, il cui accesso è contrassegnato da un antico portone di noce, nascosto allo sguardo dei passanti più disattenti. Nello stesso stabile che ospita la biblioteca si trova il salone, che accoglie i membri della corporazione quando si ritrovano quotidianamente per il rito del pranzare.
Già a partire dalle 11,30 del mattino, si può scorgere dalla porta d’ingresso l’andirivieni di indaffarati camerieri, intenti ad imbandire le lunghe tavolate, impreziosite di posaterie di pregio, che ospitano secondo una tradizione inalterata nei secoli, i momenti conviviali della giornata. La contiguità tra il salone del pranzo e la biblioteca evidenzia l’appartenenza ad un mondo che non contempla alcuna soluzione di continuità tra lo studio e la vita privata. L’avventore che s’immerge in questo clima perde per qualche istante la percezione della vita contemporanea, proiettandosi tutto nella propria dimensione di studioso e di ricercatore di un sapere che si trova sempre in qualche scaffale di legno non troppo lontano.
La biblioteca, dominata dall’arredo di legno scuro è distribuita lungo una navata principale, disposta su due livelli collegati da eleganti scale a chiocciola; essa custodisce un patrimonio librario da far meraviglia ad ogni giurista: testi moderni, ma soprattutto testi antichi, sconosciuti al mondo digitale, che testimoniano e raccontano lo sviluppo della legge, fin dalle sue origini.
Tra gli alti scaffali di legno della Lincol’s Inn, che ospitano le opere che hanno fatto la storia del diritto inglese, hanno trovato declinazione pratica le letture effettuate sin dagli anni del dottorato.
Posso affermare in definitiva che questo periodo di studio all’estero è stato tanto entusiasmante quanto faticoso: del tutto positivi sono risultati gli incontri con i colleghi inglesi come pure lo studio su fonti di prima mano; non è stata meno proficua la possibilità di confrontarsi con un nuovo contesto professionale obbiettivamente diverso da quello italiano e non meno ricco di sollecitazioni, non in ultimo linguistiche.
Il prezzo di tante novità si paga con la lontananza dalla famiglia e con l’inevitabile senso di solitudine che non di rado trasmette la Città di Londra. Nel tirare le somme di questa esperienza prevalgono la gratitudine verso l’Ateneo di Macerata che mi ha concesso questa opportunità di crescita umana e professionale e, la soddisfazione di aver riportato a casa un bagaglio di esperienze che voglio augurare germogli in un arricchimento professionale mio personale e di chi desideri condividerlo.
*Professore di ruolo - II fascia / Diritto privato comparato (IUS/02), vincitrice della borsa di ricerca all'estero di Unimc "Bando giovani ricercatori" 2013-2014