Amore scientiae facti sunt exules
Editoriale dicembre 2014
di Luigi Lacchè*
Così si diceva nel Medioevo urbano ai tempi della grande ripresa socio-economica per segnalare l’animus degli “esuli” volontari che lasciavano le loro case e famiglie per intraprendere l’avventura del sapere. Quella volta nasceva l’Universitas, una delle più grandi, “semplici” e pacifiche “invenzioni” dell’umanità. Noi siamo gli eredi diretti di quella forma istituzionale e di quegli exules. Perché Università fa rima, anche nella sostanza, con mobilità. E’ scambio, dialogo tra studiosi di tutto il mondo, “esìli” ricercati e perseguiti. Medioevo e globalizzazione: un mix formidabile.
Molto bene hanno fatto quindi i delegati rettorali a voler dedicare questo numero di Uninova alle politiche di Ateneo rivolte alla mobilità in uscita e in ingresso dei ricercatori. Poiché l’Università di Macerata ha fatto dell’internazionalizzazione e della mobilità accademica e scientifica un ingranaggio fondamentale del suo operato. La base di tutto è stato il programma Erasmus che ha fatto muovere migliaia di studenti e centinaia di docenti. Il teaching mobility staff program è un assaggio, è l’avanscoperta. Le lauree a doppio titolo e in inglese hanno in sé il germe della mobilità e dello scambio. Ma volevamo fare di più e così negli ultimi anni ci siamo dotati di due programmi di Ateneo che hanno riscontrato un notevole successo e di cui, con questo numero di Uninova, tracciamo un primo bilancio. Il progetto per mandare all’estero i nostri giovani ricercatori (per almeno un trimestre) e il progetto Matteo Ricci per accogliere a Macerata ad ogni anno accademico 10 visiting scolar provenienti da tutte le parti del mondo sono atti concreti, ma al tempo stesso hanno una funzione simbolica e, direi, pedagogica. Questa è la strada che Unimc vuole percorrere offrendo ai propri docenti e soprattutto agli studenti un ambiente più internazionale e più fecondo, costruendo e consolidando reti, condividendo idee e progetti con studiosi cittadini del mondo.
In questo numero sarà possibile cogliere la sintesi di alcune esperienze di “esilio”, fuori e dentro Unimc, per scoprire come e perché stiamo cambiando. E parliamo di azioni strategiche, di quelle che, nel tempo, possono contribuire ad allargare gli orizzonti e cambiare mentalità. Buona lettura.
* Rettore dell'Università di Macerata